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Ad Andhira un genere musicale sta stretto, si può parlare invece di un animo sonoro randagio, dal quale prende vita un repertorio mutevole nella forma e nello stile di ogni singolo brano, passando per tradizioni classiche e popolari, labili confini mediterranei, agili profili di sardità e altro ancora. L’organico comprende tre voci femminili e un pianoforte, occasionalmente a loro si unisce un percussionista. La loro produzione discografica comprende due gemme che hanno ricevuto consensi notevolissimi nel mondo della musica etnica, “Sotto il vento e le vele” e, a 5 anni di distanza, “Nakitirando”, edito come il primo da Ala Bianaca. Quest'ultimo è una raccolta eterogenea di composizioni, frutto di un ciclo compositivo caratterizzato da una frequente relazione con differenti forme d'arte e di ricerca, da incontri e collaborazioni con artisti di diverse provenienze culturali. 
Ad impreziosire alcune tracce di questo lavoro sono le sonorità abilmente create da Mauro Pagani, Madya Diebate e Alberto Cabiddu, e la mano di alcuni amici autori e coautori come Sergio Pira, Pietro Lorrai e Carlo Antonio Borghi. Infine, il testo di un altro brano e la presentazione dell'album portano la firma della grande poetessa candidata al Nobel Marcia Theophilo.